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06 novembre 2024

Oltre i confini: l’espansione di Urmet e la diversificazione sul mercato internazionale

Oltre i confini: l’espansione di Urmet e la diversificazione sul mercato internazionale

Dopo aver consolidato la sua presenza sul mercato nazionale con importanti innovazioni nel settore delle telecomunicazioni, Urmet intraprende una nuova fase di crescita.  
Gli anni '90 e 2000 segnano l'inizio di una strategia di diversificazione e internazionalizzazione, che vede l'azienda espandersi verso nuovi settori e mercati globali.

La carta magnetica e i diversi metodi di pagamento  

Con il passare del tempo le richieste e le esigenze nel campo della telefonia pubblica si fanno sempre più complesse. Ecco che cominciano ad affacciarsi sul mercato i primi telefoni con mezzo di pagamento a scheda: l’utente paga le telefonate ancora prima di effettuarle e non solo con scatto alla risposta.  
 
Fra le diverse tipologie di pagamento si decide di investire nelle schede magnetiche, evitando così all’utente di inserire una nuova scheda al termine della prima chiamata per poter continuare a telefonare.  
La diffusione delle carte magnetiche come metodo di pagamento ha, però, come conseguenza diversi tentativi di falsificazione e riproduzione illecita. Per contrastare questo fenomeno, la Urmet impiega memorie di sistema per registrare la serie delle schede introdotte nel lettore e, in caso di contraffazione, il sistema provvede ad escludere un’intera serie dal funzionamento, impedendo al falsario di utilizzare la tessera.  

Non solo: come era già stato proposto per il metodo a gettoni, anche in questo caso il lettore può essere affiancato al telefono a monete, dando la possibilità di effettuare pagamenti sia contanti che carta.  

 

Le strategie di diversificazione del mercato 

Il mondo della telefonia è sempre in evoluzione, sia per gli ambienti domestici che quelli professionali. È qui che cominciano a fiorire le prime proposte delle case produttrici: centralini telefonici automatici di piccole e grandi dimensioni, apparecchi intercomunicanti, telefoni multifunzione per la casa e l’ufficio e segreterie telefoniche. Questa disponibilità così variegata permette agli installatori di raggiungere la clientela privata e la fascia medio-bassa dell’utenza professionale, con la conseguente crescita del traffico telefonico.  
Ecco che Urmet non si lascia sfuggire l’occasione di diversificare la sua offerta sul mercato, rivolgendosi direttamente agli installatori su tutto il territorio nazionale. Inserisce al proprio interno un settore di peritelefonia, presentando nuovi modelli di telefoni variandone l’estetica. Sviluppa, infine, un settore dedicato alla radiotelefonia, progettando e importando telefoni cordless o dispositivi per il conteggio del traffico.  
Se da un lato investire nell’operato degli installatori non porta i risultati sperati, dall’altro la telefonia domestica continua a mantenere il settore aziendale sempre produttivo.  
Queste azioni fanno sì che, negli anni ‘90, Urmet decida di ritirare dal mercato la sua produzione rivolgendosi direttamente alla concessionaria telefonica.  

 

Il mobile: un modo più semplice per comunicare

Verso la fine degli anni ‘80 nasce un nuovo modo rivoluzionario di telefonare: il mobile. 
Nato in seguito allo sviluppo delle tecnologie militari di trasmissione e ai grandi progressi compiuti nella Silicon Valley americana, le comunicazioni mobili diventeranno sempre più diffuse, creando un colossale sviluppo di nuove opportunità di business. Anche se il settore è sicuramente un buon investimento, Urmet decide di non competere nella produzione di telefoni cellulari contro i colossi quali Nokia o Samsung, ma sceglie di unirsi ad imprenditori attivi nel settore che intendano gestire il nuovo business. Ecco che Pronto Italia e Omnitel firmano un accordo e partecipano insieme all’assegnazione delle radiofrequenze, aggiudicandosi la seconda concessione della rete cellulare italiana.  
Un ulteriore passo in avanti per Urmet che consolida ancora di più il suo core business sul mercato e contemporaneamente riesce a diversificare la produzione.  

 

Il POS: dispositivo per il pagamento elettronico 

Non solo telefoni cellulari. Urmet porterà a termine la progettazione di terminali elettronici sempre più sofisticati, come il point of sale, o POS, un dispositivo di pagamento elettronico tramite carta bancaria. Il terminale verrà acquistato dalle banche e distribuito alla loro clientela commerciale, per agevolarne le vendite e insieme fidelizzarla.  
È così che Urmet riesce ad entrare in questo mercato sfruttando la conoscenza nel campo dei sistemi centrali di gestione telefonica pubblica.  

 

Urmet arriva all'estero

Nel corso degli anni ‘90 e i primi decenni del 2000, Urmet conosce una forte espansione commerciale affermandosi nei mercati esteri attraverso consociate e distributori grazie alla creazione di nuove società nei territori latino-americani, come la Telepublico in San Salvador nel campo della telefonia pubblica, e Urmet Bolivia che ha come obiettivo l’assistenza tecnica dei telefoni pubblici Urmet e la commercializzazione del marchio presso le telecomunicazioni nazionali.  
Nel continente europeo si diffonde in Francia con Urmet France Captiv nella commercializzazione dei prodotti di citofonia e videocitofonia, e in Spagna con la Urmet TLC Espana, che gestisce circa 2000 territori pubblici sul territorio nazionale.  

La telefonia pubblica vede schiudersi nuove e appetibili occasioni commerciali anche in Nord Africa (Marocco e Tunisia) con la vittoria di Urmet nel 2002 della gara dei telefoni pubblici in Algeria. 

 

Gli anni '90 e le nuove esigenze della telefonia in Italia 

Con la nuova gestione Telecom della telefonia pubblica, Urmet non può che adeguare i suoi progetti alle nuove esigenze di mercato mantenendo la diversificazione dei settori di riferimento. Il suo interesse si focalizza principalmente sui gestori esteri emergenti, favorendo l’esportazione della sua tecnologia.  
Tuttavia, la concorrenza si dimostra molto serrata e Urmet preferisce inserirsi in settori di nicchia specializzati della telefonia pubblica e privata, come i nodi fonici e i sistemi di controllo delle comunicazioni telefoniche.  
 
Nel 1988, Urmet Sistemi vince una gara Omnitel per la fornitura di sistemi voce e dati per intercettazioni cellulari, superando la bolognese RCS. Inizialmente, le due aziende collaborano nell'installazione di dispositivi Urmet e nel noleggio di apparati alle autorità giudiziarie. Nel 1999, Urmet acquisisce RCS, entrando così nel settore della sicurezza. 
Per il gruppo di Torino si aprono nuove prospettive nel campo dell’intercettazione attraverso mezzi di telefonia fissa o mobile, con fax e l’uso di internet indispensabili per le indagini nelle procure.  
I cambiamenti sul mercato e l’apporto di queste nuove tecnologie permettono così ad Urmet di acquisire una specializzazione e di arricchire la sua offerta anche sui mercati esteri.  

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