Le vicende di Urmet si intrecciano con alcuni degli eventi che hanno cambiato la storia italiana delle telecomunicazioni, come l'installazione delle cabine telefoniche pubbliche e l’avvento dei primi cellulari.
In questa seconda parte del viaggio nella storia di Urmet ripercorriamo le trasformazioni che l’azienda ha subito e che l’hanno portata ad essere un punto di riferimento, superando le sfide imposte sul piano della telefonia pubblica e domestica.
Il ruolo di Urmet nelle innovazioni telefoniche
Urmet ha svolto un ruolo fondamentale nel campo delle innovazioni tecnologiche. Specializzatosi nella produzione del relè telefonico piatto, l’elemento base per il collegamento tra la centrale telefonica e i telefoni pubblici, Urmet realizza una serie di dispositivi elettromeccanici come traslatori, quadri e pannelli destinati a soddisfare le esigenze di interfacciamento e manutenzione delle centrali, sottraendo la scena alla Siemens sul piano internazionale.
Negli anni ’70, quindi, Urmet è ormai un marchio conosciuto e la società può permettersi di esplorare nuovi settori tecnologici e commerciali. Progetta così i primi sistemi telefonici centralizzati operanti a livello nazionale, affacciandosi sullo scenario delle telecomunicazioni italiane ed europee come una delle prime aziende ad utilizzare la tecnologia dei microprocessori nel campo della telefonia e delle chiamate urgenti. Il dispositivo ideato da Urmet, completamente elettronico, rappresenta il primo passo verso il cosiddetto nodo fonico, indispensabile per il funzionamento dei servizi basati sull’interazione vocale.
Lo sviluppo del nodo fonico
Con la qualità alta dei suoi prodotti, Urmet è riuscita a offrire sistemi validi sul mercato che l’hanno aiutata a superare la crisi del settore delle telecomunicazioni tra la fine degli anni ’90 e il 2000.
In particolare il nodo fonico, chiamato così perché strategicamente centralizzato e interoperante in fonia con l’utente. Questo sistema richiede un complesso fenomeno di collaborazione tra fornitore e gestore della telefonia per consentire di risolvere in tempi brevi i problemi connessi alle diverse centrali installate in Italia e offrire servizi efficienti.
Tra questi, il più famoso è la Sveglia Telefonica Automatica: richiesto occasionalmente e in determinate fasce orarie, doveva poter essere accessibile a tutti in qualsiasi punto geografico della rete. Occorreva, quindi, distribuire i dispositivi su tutto il territorio con criteri logici che soddisfino tutto il bacino dell’utenza. Il sistema della Sveglia Automatica, insieme a quello per la navigazione nel servizio di ascolto dei messaggi registrati, sono i primi servizi utilizzati dai gestori per sostituire l’operatrice attraverso l’automazione.
NT1: potenziamento del sistema di telefonia pubblica
Nel corso degli anni ‘70/’80 si assiste ad un grande sviluppo della telefonia pubblica. Il telefono pubblico è il mezzo di comunicazione pratico ed economico soprattutto per chi si trova fuori casa per lavoro e, a partire dagli anni ’50, rappresenta uno dei mezzi più utilizzati nella quotidianità della gente comune. Ecco perché la gestione delle comunicazioni telefoniche diventa sempre più complessa: non basta ritmare gli scatti telefonici attraverso i gettoni, ma serve un sistema che possa rilevare i guasti e intervenire in tempi brevi.
Nel 1977 vede la luce il primo sistema al mondo di telefonia pubblica che rende possibile una contabilizzazione precisa del traffico: si tratta del sistema NT1 (nuova telefonia pubblica), progettato da Urmet per essere collocato nelle vecchie e nuove centrali telefoniche.
Nel 1980 verrà realizzato il primo telefono pubblico sia a monete che a gettoni.
La nuova identità del Teletax
La sede di Urmet a Torino rimane il punto di riferimento per la telefonia domestica. Un settore, questo, che non viene dunque penalizzato, ma anzi, viene seguito con attenzione anche nel suo sviluppo estero.
Si affianca la produzione di un dispositivo con caratteristiche analoghe a quello venduto da una società svizzera concorrente della SIP, basato su una tecnologia meccanica ben precisa e complessa: il teletax. Si tratta di uno strumento utilizzato per la tariffazione del traffico telefonico negli esercizi pubblici e per l’utenza privata.
Urmet viene quindi incaricata di produrre un sistema con uguali caratteristiche e di proporre la propria tecnologia ai gestori telefonici. L’obiettivo viene raggiunto con grande meraviglia della stessa SIP, la quale decide di utilizzare il teletax italiano.